A piccoli passi
dovevo attraversare il torrente
volevo arrivare in fretta
e non mi sono mai fermata.
Il sole ha bruciato la mia pelle
le nuvole hanno oscurato il cielo
e qualche volta
sono passata su sassi appuntiti
e mi sono ferita
ma ho continuato il cammino.
All'inizio
credevo fosse facile
invece arrancavo e non avevo appigli
ma non mi sono arresa nemmeno
quando mi abbandonavano le forze
le gambe mi tremavano
e l'acqua diventava gelida.
Ma la meta era lontana
anche quando la credevo mia
e spesso ho pianto dalla disperazione
mischiando le mie lacrime alla melma verdastra.
In inverno i miei piedi bucavano lastre di ghiaccio
affondavano nel fango
ma ho continuato il cammino.
A volte avevo amici che mi accompagnavano
ma più spesso ero sola
e forse qualcuno mi ha sorretto
ma più spesso sono stata io
a portare qualcuno sulle spalle.
Molti se ne sono andati senza salutare
ma c'è stato anche chi mi ha abbracciato
e mi ricorda ancora.
E la mia strada oggi come ieri
è irta
di sassi, di rami intricati,
di scogli scoscesi
di correnti impetuose.
E' un fiume è la strada
è contorta ma è mia.
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