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giovedì 13 gennaio 2011

Due donne




Basmaa cammina lentamente, strascicando i piedi calzati nelle ciabatte lilla.
Il camicione tradizionale, vestito sopra il pigiama da casa le ingombra i movimenti ma lei non potrebbe immaginare di indossare niente altro. Si sente protetta dentro quegli abiti. Sta lì, chiusa nel suo personale bozzolo che la tiene al riparo da quello che c'è fuori: è come guardare attraverso un vetro corazzato.
Oggi è uscita per andare a fare la spesa al mercato. Il figlio più piccolo è nel passeggino e dorme col dito in bocca . Sembra un angioletto con quei riccioli neri che gli incorniciano il volto ambrato .E' l'ultimo di quattro figli, prima di lui ci sono Fatiha, l'unica femmina che è la più grande e Amine e Yassin , di otto anni.
Una benedizione di Allah i figli maschi.
A quest'ora i gemelli sono a scuola e la figlia maggiore l'ha accompagnata al mercato. Le è sembrato giusto farla di nuovo uscire un po' perchè dopo quello che aveva combinato,non le avevano più lasciato mettere il naso fuori.Ma come aveva fatto ad innamorarsi di un italiano? Oggi le parlerà di quello che suo padre ha deciso.
Basmaa potrebbe vivere una vita serena:il marito ha un lavoro, vivono in un bell'appartamento col bagno di piastrelle azzurre e hanno comprato un'automobile; è di seconda mano ma comoda e spaziosa. Alla domenica qualche volta , vanno tutti a fare un giro. Di tanto in tanto passano a casa della sua amica Mariam, sono occasioni speciali quelle: pomeriggi tranquilli in cui i bambini giocano e loro due parlano e ridono come due ragazzine.
E' la figlia Fatiha che ultimamente la fa preoccupare.
Mentre si inoltrano tra le viuzze della vucciria le sembra di essere ancora in Marocco. Anche lì andava a fare la spesa nella casbah ma allora era e si sentiva a casa. Gli odori in particolare le mancano,quelli delle spezie che ricolmavano i cesti sulle bancarelle, l'aroma pungente del cumino che lei comprava per cucinare il montone, l'olezzo delicato del carvi, con il quale preparava un infuso digestivo per suo padre. E poi i colori:l'intenso brunito della cannella il verde incorrotto dei giganteschi grani di pepe, il fragrante nero dei chiodi di garofano
Adesso ha più soldi a disposizione, abbastanza per spedirne una parte ai parenti in patria tutti i mesi, ma sente una struggente malinconia, le pare di stare sospesa tra due mondi.
Oggi il mercato è affollato come sempre.
I passanti la urtano senza chiedere scusa ma nessuno più la guarda con curiosità, ormai gli stranieri in giro sono tanti e convivono serenamente con i palermitani. Talvolta lei scambia perfino qualche parola con la vicina che abita al piano sopra il suo, anche se un po' a fatica:la lingua locale le risulta tuttora estranea. Esce poco e in casa nessuno parla italiano, preferiscono continuare a comunicare tra di loro in arabo. Con la porta chiusa sembra di stare ancora a Marrakech.
Quasi all'improvviso le arriva alle narici l'odore salmastro acre e penetrante del pesce appena pescato e lo segue .Per cena ha deciso di cucinare cous cous di mare, piace a tutti e il buon cibo alleggerirà la tensione che c'è in famiglia.
Lei, in fondo la capisce sua figlia, si rende conto che ha voglia di uscire con gli amici, di vestirsi come tutti gli altri .Farle indossare il velo ogni giorno è diventata una guerra.Ed ha il sospetto che appena fuori la ragazza lo tolga. E' la nuova scuola che l'ha rovinata che le ha messo in testa strane idee di indipendenza, che le fa credere di poter decidere da sola quello che è meglio per sé.
E' che questi ragazzi non hanno esperienza , credono a tutto quello che vedono e non si fidano più dei genitori. Sì, suo marito Hamza è un po' severo, ma lo fa per il bene della famiglia. Vuole allevare sua figlia da vera musulmana, desidera che sposi un connazionale nei buoni insegnamenti della tradizione.
C'è già il figlio di Mohamed che ha chiesto di poterla frequentare. E' un bravo ragazzo, più vecchio di Fatiha ma serio con un buon lavoro.
Hamza l'ha incontrato e ha dato il suo consenso.
Basmaa continua a camminare: ora ha bisogno della verdura e della frutta. Si avvicina al banco dell'ortolano. Ecco l'arancione brillante e umido delle zucche, il rosso tenebroso delle barbabietole , il verde corrucciato degli spinaci e dei cavoli. Un raggio di luce penetra da una stradina laterale mentre i venditori richiamano i clienti esaltando ripetutamente la qualità della loro merce e facendo un gran fracasso.
La frutta è abbondante e coloratissima: spinosi e pallidi fichi d'india , pere succose , arance dalla buccia levigata e brillante . Solo i datteri le mancano moltissimo: qui non se ne trovano mai di veramente gustosi, grandi, morbidi e marroni, dal profumo dolce e penetrante come quelli ai quali era abituata da ragazza.
Mentre tira fuori il borsellino per pagare cerca la figlia che ha perso di vista. Fruga con lo sguardo tutto intorno con inquietudine, poi finalmente la scorge ferma davanti ad un banco. Sta sorridendo, ma a chi?
La donna sente il sangue defluire e impallidisce , il cuore si immobilizza per un attimo , poi ricomincia a battere in maniera incontrollata. Basmaa si sente quasi svenire. Pensa:-Non starà mica sorridendo a quel Salvatore? No, non è possibile, ne avevano già discusso, sembrava avesse capito, aveva giurato e promesso che non lo avrebbe più frequentato.
-Devo riportarla a casa, subito.
Ripone il portamonete e ritorna con gli occhi al punto dove l'ha vista un momento prima.
-Ma dov'è andata adesso?
Gira la testa, guarda dappertutto ma la vucciria è un dedalo, è facile sparire in un attimo.
Schizza via, allunga il passo senza preoccuparsi di dare spallate e gomitate a chi le passa accanto e chiama:-Fatiha, Fatiha.!
Tutti la osservano come se fosse diventata pazza. In realtà sta diventando folle davvero, come farà se non la ritrova?
Intanto anche il piccolino si è svegliato ed ha cominciato a piangere così lo prende in braccio e tenta di rassicurarlo
-No su, buono, ora andiamo a casa , speriamo che tua sorella sia lì.
Mentre cammina più veloce che può, prega che suo marito non sia ancora rientrato.
Grosse lacrime le scendono sul viso e si mischiano a quelle di Anwar, che non sa il motivo di tutta quella inquietudine e allarga gli occhi spaurito.
1° finale
Il giorno seguente Salvatore scruta il volto della donna che ama e le accarezza i capelli, con dolcezza . Finalmente sta dormendo. Ha pianto tutta la notte.
Fatiha sente il tocco delle sue mani e allarga lo sguardo color caffè ;ha ancora gli occhi rossi di pianto.
-Sei pentita ?-le chiede
-No, non avevamo alternative.
-Stasera partiamo per la Germania, mio cugino ci ha già trovato un alloggio. Vedrai tuo padre non ci rintraccerà e forse un giorno capirà.
Lei sente di nuovo un nodo in gola, sa che ciò non sarà possibile. Conosce troppo bene suo padre.
-No, non capirà. Spero solo che non mi disprezzi. Mi basterebbe .
Salvatore l'abbraccia e lei si stringe a lui, respira il suo odore, cerca sicurezza nei suoi occhi buoni.
Ora è lui tutta la sua famiglia, tutto il suo nuovo mondo.
I loro figli un giorno, non avranno bisogno di fuggire.

2° finale
Quando arriva davanti al portone quasi non riesce a tirare fuori le chiavi da quanto le tremano le mani e mentre fruga nella borsa sente dei singhiozzi provenire dall' atrio. Finalmente le recupera e apre. Fatiha è lì , seduta sulle scale :è lei che sta piangendo.
Basmaa le si avvicina e le accarezza i capelli.
-Dov'eri?
-Avevo un'ultima cosa da dire a Salvatore, ora puoi stare tranquilla, farò quello che volete voi. E incontrerò l'uomo che mio padre ha scelto per me.
Le due donne si guardano , Basmaa vede gli occhi della figlia , occhi così disperati non ne aveva mai visto ma sa che poi le passerà . Anche lei ha affrontato una situazione simile ed ora è contenta di avere dato retta ai genitori.
La prende per mano e insieme si avviano per le scale.
3° finale
Quando arriva davanti al portone quasi non riesce a tirare fuori le chiavi da quanto le tremano le mani e mentre fruga nella borsa sente dei singhiozzi provenire dall' atrio. Finalmente le recupera e apre. Fatiha è lì , seduta sulle scale :è lei che sta piangendo.
Basmaa le si avvicina e le accarezza i capelli.
-Dov'eri?
-Avevo un'ultima cosa da dire a Salvatore, ora puoi stare tranquilla farò quello che volete voi. E incontrerò l'uomo che mio padre ha scelto per me.
Le due donne si guardano , Basmaa vede gli occhi della figlia , occhi così disperati non ne aveva mai visto.
Allora prende una decisione che mai nemmeno nei suoi pensieri più nascosti avrebbe mai immaginato.
-Vai via ,tesoro, scappa col tuo Salvatore , o da sola, fai come vuoi. A tuo padre ci penserò io. Fammi solo sapere come stai ogni tanto e non mi dimenticare.
Fatiha la guarda un po' impressionata , e incredula , poi sorride . Sì farà così , da domani in poi la sua vita sarà solo sua.

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