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mercoledì 5 settembre 2012

Le amiche del cuore?


Care amiche, sono molti anni che ci conosciamo e che la mia esistenza corre parallela alla vostra.
Siete state compagne fedeli ogni giorno e molte volte anche la notte. La vostra compagnia era preziosa per me, non riuscivo a farne a meno. Passare dei minuti solo con l'ausilio della vostra presenza, sembrava rendesse più rilassante e tranquilla la mia realtà.
 Nei momenti più difficili poi, la vostra partecipazione ai miei problemi era ancora più assidua e continua.
Però, ora che ci penso bene, molte volte mi avete lasciato l'amaro in bocca e la vostra vicinanza era causa di crampi allo stomaco. E poi, è vero che nei momenti più difficili eravate lì con me, ma non è che mi avete mai aiutato a superarli, se sono stata in grado di uscirne indenne non è stato certo per merito vostro.
Per cui mi sento di dire, con assoluta convinzione che di voi ne ho piene le scatole, mi avete fatto invecchiare anzitempo, avete avvelenato la mia vita facendomi credere che siete buone e generose. No, non è così, e io cordialmente vi mando a quel paese. Certo, non sarà semplice liberarmi di voi ma ringraziandovi per i pochissimi momenti felici passati insieme spero ardentemente di non avere mai più nulla a che fare con voi.

Serravalle Scrivia, 5 Settembre 2012

Emma Bricola

lunedì 3 settembre 2012

Tipi da spiaggia- La mamma alla moda




Il sole è già allo Zenit quando lei arriva.
Se la si osserva in blocco è una donna dall'età indefinibile, piccola di statura, ma se ci si sofferma con più attenzione sul viso si capisce che non deve avere ancora compiuto quarant'anni.
Il suo corpo già disfatto da cuscinetti di grasso non la frena nell'indossare costumi da bagno sgambati che lasciano scoperte quasi del tutto le natiche devastate da buchi di cellulite.
Si atteggia a gran signora, ha lettini e ombrellone riservati in prima fila, si sentirebbe umiliata altrimenti.
Parla al telefono in continuazione, lo impugna in modo sicuro, con finta noncuranza, con l'altra mano dondola il passeggino nel quale dorme la figlia neonata.
Conversa soltanto con quelli che giudica al suo livello sociale, racconta loro di cene, pranzi e vacanze esotiche.
Ogni tanto posa il telefono nella Louis Vitton estiva appesa al gancio, poi si guarda intorno, estrae uno specchio dal beauty-case e si osserva attentamente la bocca, stiracchia e si lecca le labbra. Poi prende il rossetto e le ritocca con cura, lo stesso fa intorno agli occhi con una matita nera; si aggiusta la coda di cavallo e torna a guardare in giro. Ricontrolla i capelli, mette a posto un ricciolo e lo arrotola intorno al medio per dargli forma, lo stesso fa con le altre ciocche fuggite dall'elastico di Fendi.
Ora indossa i Rayban verde bottiglia, li fa scivolare un po' sul naso e si gira verso la vicina d'ombrellone sorridendo con sguardo complice.
Il marito arriva più tardi, giusto in tempo per portare la piccola, che nel frattempo si è svegliata, a respirare l'aria carica di iodio sul bagnasciuga.
Al crepuscolo lei spinge il passeggino fino alla fine della spiaggia. Mentre si allontana la statura molto bassa la fa sembrare una bambina che gioca con le bambole.