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domenica 11 marzo 2018

Roberto


Rivedo il giorno in cui ci incontrammo.
Era marzo, una giornata di sole: la prima dopo un inverno freddo e nevoso, un inverno lungo come sanno essere gli inverni del nord. Quegli inverni che spengono per mesi i colori e tutto è solo grigio e bianco. Quelli che ti tolgono  il respiro, relegandoti in cumuli di nebbia così fitta che anche tu credi di essere una nuvola grigia.
 Ma quel giorno finalmente l'aria vivace era carica dei profumi la cui fragranza sarebbe arrivata sempre più prepotente nei giorni futuri.
 Uscii di casa allegra, con la voglia di fare che sempre mi prende appena sento l'inverno scorrere via.
Qualche chiazza di neve resisteva nelle aiuole dei giardini, ma era stanca e sconfitta. Dal ponte guardai il torrente scorrere, Era gonfio di quell'acqua grigia che scendeva dai monti. Arrivai al bar dove facevo colazione ogni giorno. Le facce di sempre mi salutarono commentando la mia nuova luce. Ridevo e scherzavo con Marco, il barista, quando entrasti. Non mi accorsi subito di te e tu non mi vedesti. Ti avvicinasti al bancone per un caffè ed io ero lì.
Fu inevitabile il guardarsi, fu un turbamento improvviso incontrare i tuoi occhi. I tuoi occhi che rimasero agganciati ai miei. Per quanto? Un secondo o una vita? Mi sembrava di essere sempre stata dentro quel verde, in quella sconfinata tenerezza, in quel mondo che sapevo esisteva e che non credevo possibile trovare. I tuoi occhi verde-miele dai quali non riuscivo a staccare i miei, che mi impedivano di allontanarmi da te.
Io non riuscivo a distogliere lo sguardo e tu non riuscivi a distogliere lo sguardo.
 Com'è che due anime si incontrano e si riconoscono? Io non lo credevo possibile, ridevo quando mi raccontavano di amori improvvisi, di incontri sconvolgenti. Le credevo fantasie, fatti che al massimo potevano accadere sui libri di Liala, libri che oltretutto detestavo. Eppure successe. Eri già dentro di me da quella prima volta.
Tornai a casa col tuo viso negli occhi, col tuo sorriso a scaldarmi l'anima. Ed era la prima volta che ci incontravamo.
 Il primo bacio fu ad aprile la sera in cui me lo aspettavo. E non eravamo soli ma  eravamo soli in quell'emozione profonda, in quel desiderio. Da allora non siamo più riusciti a rimanere lontani per più di qualche ora, quando mi salutavi con un ultimo abbraccio, già avevo nostalgia di te.
E oggi siamo qui.
Ci siamo solo tu ed io, quassù sulle montagne che amiamo entrambi.
Due ragazzi seduti a terra, su un prato brullo e spelacchiato. In lontananza una vecchia malga di sassi diroccata, sassi cadenti intorno al vuoto delle stanze che osservano invidiosi la nostra armonia.
E' Settembre, c'è il sole e noi ci baciamo. Mi protendo verso te, mi consegno a te che sei il mio miracolo.
Ti amo.
E' forte questo amore, è sicuro , non ha paura.
Ho fame di te, del muschio dei tuoi occhi morbidi, dell'umido dei tuoi baci, del calore delle tue mani grandi, del loro tocco sul mio viso e sul mio corpo acerbo.

Ho fiducia in te, mi sento al sicuro quando stiamo insieme e il tempo non mi basta mai.
Voglio addormentarmi su di te e al mattino svegliarmi sapendo che sei ancora qui.

Io credo in te; so che non rimarrò mai delusa dai tuoi gesti e dalle tue parole .So che avrai sempre il coraggio di dirmi la verità, e anche se non sarà facile tu lo farai.
Ho stima di te, so che i nostri pensieri saranno sempre limpidi, so che mi rispetterai, e non mi tradirai anche se questa passione dovesse pian piano allontanarsi. Spero che non accada mai ma se succedesse ne parleremo e piangeremo insieme e magari poi ci lasceremo ma i nostri cuori saranno sempre uniti per quello che abbiamo vissuto, per il riguardo che ci portiamo, per questi momenti che non dimenticheremo.

Voglio un figlio con te, un bambino che sia un po' te e un po' me, da amare, da crescere insieme, da coccolare e da sentire nostro; al quale insegneremo ad amare, ad accogliere, a condividere. Lo porteremo con noi in montagna ed al mare, gli faremo conoscere le onde e la neve, gli racconteremo storie antiche, inventeremo favole per lui, gli faremo amare la vita ed il mondo.
Un bambino che diventerà un ragazzo e lasceremo poi andare per la sua strada , perché sarà nato da noi ma non sarà di nostra proprietà.
Voglio invecchiare con te, sopporteremo insieme i disagi dell'età, allevierò i tuoi dolori se ne avrai, conterò ridendo i tuoi primi capelli bianchi, ti lascerò passare le dita nei solchi delle mie rughe, consolerò i tuoi momenti bui e sarò felice delle tue gioie.
Ti starò sempre vicino: nelle difficoltà non sarai mai solo, ci sarò io a sorreggerti, e lo stesso farai tu con me lo so.
Non ci saranno persone che riusciranno a dividerci, nessuno sarà più forte del nostro sentimento, e noi non ascolteremo le parole maligne di chi vorrà separarci.

E voglio morire prima io di te, non potrei sopportare il dolore di perderti, il non vederti , non parlarti, non ascoltare il suono della tua voce. So che tu sarai più forte di me e potrai farcela.
Ma adesso, non parliamo più e lasciami annegare nei tuoi baci.