Rivedo
il giorno in cui ci incontrammo.
Era
marzo, una giornata di sole: la prima dopo un inverno freddo e nevoso, un
inverno lungo come sanno essere gli inverni del nord. Quegli inverni che
spengono per mesi i colori e tutto è solo grigio e bianco. Quelli che ti
tolgono il respiro, relegandoti in
cumuli di nebbia così fitta che anche tu credi di essere una nuvola grigia.
Ma quel giorno finalmente l'aria vivace era
carica dei profumi la cui fragranza sarebbe arrivata sempre più prepotente nei
giorni futuri.
Uscii di casa allegra, con la voglia di fare
che sempre mi prende appena sento l'inverno scorrere via.
Qualche
chiazza di neve resisteva nelle aiuole dei giardini, ma era stanca e sconfitta.
Dal ponte guardai il torrente scorrere, Era gonfio di quell'acqua grigia che
scendeva dai monti. Arrivai al bar dove facevo colazione ogni giorno. Le facce
di sempre mi salutarono commentando la mia nuova luce. Ridevo e scherzavo con
Marco, il barista, quando entrasti. Non mi accorsi subito di te e tu non mi vedesti.
Ti avvicinasti al bancone per un caffè ed io ero lì.
Fu
inevitabile il guardarsi, fu un turbamento improvviso incontrare i tuoi occhi.
I tuoi occhi che rimasero agganciati ai miei. Per quanto? Un secondo o una
vita? Mi sembrava di essere sempre stata dentro quel verde, in quella
sconfinata tenerezza, in quel mondo che sapevo esisteva e che non credevo
possibile trovare. I tuoi occhi verde-miele dai quali non riuscivo a staccare i
miei, che mi impedivano di allontanarmi da te.
Io
non riuscivo a distogliere lo sguardo e tu non riuscivi a distogliere lo
sguardo.
Com'è che due anime si incontrano e si
riconoscono? Io non lo credevo possibile, ridevo quando mi raccontavano di
amori improvvisi, di incontri sconvolgenti. Le credevo fantasie, fatti che al massimo
potevano accadere sui libri di Liala, libri che oltretutto detestavo. Eppure
successe. Eri già dentro di me da quella prima volta.
Tornai
a casa col tuo viso negli occhi, col tuo sorriso a scaldarmi l'anima. Ed era la
prima volta che ci incontravamo.
Il primo bacio fu ad aprile la sera in cui me
lo aspettavo. E non eravamo soli ma
eravamo soli in quell'emozione profonda, in quel desiderio. Da allora
non siamo più riusciti a rimanere lontani per più di qualche ora, quando mi
salutavi con un ultimo abbraccio, già avevo nostalgia di te.
E
oggi siamo qui.
Ci
siamo solo tu ed io, quassù sulle montagne che amiamo entrambi.
Due
ragazzi seduti a terra, su un prato brullo e spelacchiato. In lontananza una
vecchia malga di sassi diroccata, sassi cadenti intorno al vuoto delle stanze
che osservano invidiosi la nostra armonia.
E'
Settembre, c'è il sole e noi ci baciamo. Mi protendo verso te, mi consegno a te
che sei il mio miracolo.
Ti
amo.
E'
forte questo amore, è sicuro , non ha paura.
Ho
fame di te, del muschio dei tuoi occhi morbidi, dell'umido dei tuoi baci, del
calore delle tue mani grandi, del loro tocco sul mio viso e sul mio corpo
acerbo.
Ho
fiducia in te, mi sento al sicuro quando stiamo insieme e il tempo non mi basta
mai.
Voglio
addormentarmi su di te e al mattino svegliarmi sapendo che sei ancora qui.
Io
credo in te; so che non rimarrò mai delusa dai tuoi gesti e dalle tue parole
.So che avrai sempre il coraggio di dirmi la verità, e anche se non sarà facile
tu lo farai.
Ho
stima di te, so che i nostri pensieri saranno sempre limpidi, so che mi
rispetterai, e non mi tradirai anche se questa passione dovesse pian piano
allontanarsi. Spero che non accada mai ma se succedesse ne parleremo e
piangeremo insieme e magari poi ci lasceremo ma i nostri cuori saranno sempre
uniti per quello che abbiamo vissuto, per il riguardo che ci portiamo, per
questi momenti che non dimenticheremo.
Voglio
un figlio con te, un bambino che sia un po' te e un po' me, da amare, da
crescere insieme, da coccolare e da sentire nostro; al quale insegneremo ad
amare, ad accogliere, a condividere. Lo porteremo con noi in montagna ed al
mare, gli faremo conoscere le onde e la neve, gli racconteremo storie antiche,
inventeremo favole per lui, gli faremo amare la vita ed il mondo.
Un
bambino che diventerà un ragazzo e lasceremo poi andare per la sua strada ,
perché sarà nato da noi ma non sarà di nostra proprietà.
Voglio
invecchiare con te, sopporteremo insieme i disagi dell'età, allevierò i tuoi
dolori se ne avrai, conterò ridendo i tuoi primi capelli bianchi, ti lascerò
passare le dita nei solchi delle mie rughe, consolerò i tuoi momenti bui e sarò
felice delle tue gioie.
Ti
starò sempre vicino: nelle difficoltà non sarai mai solo, ci sarò io a
sorreggerti, e lo stesso farai tu con me lo so.
Non
ci saranno persone che riusciranno a dividerci, nessuno sarà più forte del
nostro sentimento, e noi non ascolteremo le parole maligne di chi vorrà
separarci.
E
voglio morire prima io di te, non potrei sopportare il dolore di perderti, il
non vederti , non parlarti, non ascoltare il suono della tua voce. So che tu
sarai più forte di me e potrai farcela.
Ma
adesso, non parliamo più e lasciami annegare nei tuoi baci.
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