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lunedì 5 dicembre 2011

Lettera a Babbo Natale





Spett.le Babbo Natale,
le restituisco le sei paia di redini qui allegate. Immagino lei le abbia riconosciute subito; ebbene sì, sono quelle che lei usa di solito la notte di Natale per guidare le sue renne.
Gliele restituisco perché non si dia più tanto da fare a cercare i suoi animali; non sono fuggiti ma li ho rapiti io. E non è stato difficile, è bastata un po' di organizzazione e qualche complice che abita con lei. A proposito, le renne una volta non erano otto? Io ne ho trovate solo sei nella stalla. Le due che mancano se le sarà mica mangiate lei?
Non faccia quella faccia stupita ed adirata, non si senta vittima di un'ingiustizia da parte di qualcuno di molto cattivo! Ah, io me la immagino la sua espressione, mi sembra di vederla: ora si sta lisciando la barba e spera ancora che sia uno scherzo, irrigidisce la schiena e i lineamenti, poi diventa tutto rosso come il suo ridicolo abito.
Non sto scherzando glielo assicuro e se non le rivelo la mia identità non è per vigliaccheria ma è solo per tutelare la mia incolumità personale.
Se lo facessi verrei arrestato e dipinto come un mostro da giornali e televisioni. Io voglio rimanere in libertà perché credo di non aver commesso un crimine bensì un atto di giustizia.
Non alzi le bianche e cespugliose sopracciglia a quel modo ora! Non strabuzzi gli occhi e posi la fiaschetta del cognac, ascolti le mie parole con obiettività, e faccia un esame di coscienza.
Dunque dicevo che la mia azione è stata ed è un atto di giustizia , sì.
Qualcuno doveva porre fine alle sue scorribande notturne, scorribande finalizzate solamente ad idealizzare la sua persona,a farla apparire buona e amorevole illudendo i bambini e a volte anche gli adulti,con la favoletta dello spirito natalizio, della giustizia, dei doni recapitati gratis a chi si era comportato bene.
Questo non è mai accaduto e mai accadrà. E' uno strumento illusorio ed iniquo. Basta guardare la delusione dei bambini poveri la mattina di Natale. Basta spostarsi in giro per i quartieri, poi andare con lo sguardo nei paesi dove vivono i più poveri tra i poveri. Mi scusi , ma lei lì, ci è mai passato? E' mai entrato in quei miseri tuguri a lasciare un giochino, un panettone , un litro di latte?No vero?
Ho aspettato anni sperando in un suo ravvedimento e questo non c'è mai stato, ho deciso quindi di porre finalmente la parola “FINE” a questa farsa.
Rispettosamente la saluto per sempre.

Anonimo


P.S. Le renne stanno bene, di questo non si deve preoccupare, sono ben nutrite ed hanno molto spazio a disposizione e , se me lo consente, mi sembrano molto serene e felici. Non credo abbiano nostalgia né di lei, né degli gnomi che solevano accudirle